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Il volume indaga la 'funzione' Machiavelli negli anni della «ragion di Stato» e del tacitismo, tra la fine del Cinquecento e il Seicento. E lo fa seguendo da vicino il serrato dialogo che Giovanni Botero, Traiano Boccalini e Virgilio Malvezzi intrattengono nelle loro opere con le innovative tesi del Segretario. Attraverso gli scritti dei tre autori (la Ragion di Stato, i Commentari sopra Cornelio Tacito, i Discorsi sopra Cornelio Tacito), che accolgono l'eredità machiavelliana mediandola con la tradizione della trattatistica de principe, vengono in questo libro ridiscussi molti dei temi centrali per la nascita del pensiero politico in età moderna: dall'espansione territoriale alla conservazione dello stato, dalla guerra ai contrasti interni, dall'«assicurarsi» all'uso della forza. Sullo sfondo, la crisi del modello della Roma repubblicana e il crescente dilagare del mito della Serenissima.